Jacques Hanegraaf, sostanza non pari allo stile

Nato il 14 dicembre 1960 a Rijsbergen, nel Brabante del nord. Professionista dal 1981 al 1993 con 35 vittorie.
Questo corridore longilineo e stilisticamente di nota, fu a lungo una grande speranza per il ciclismo olandese. Uno che doveva e poteva rinverdire i fasti della generazione precedente, la più forte, probabilmente, della storia del pedale "orange". Kuiper, Knetemann, Raas e Zoetemelk, stavano giocando gli ultimi fuochi e, nel mazzetto dei nuovi tulipani della bici Jacques Hanegraaf, già campione olandese fra gli juniores, era quello che si faceva preferire, per una tangibilità di risultanze che si mostrò subito. Ottimo dilettante (a soli 19 anni fu selezionato per la prova olimpica di Mosca), passò presto fra i professionisti, ad appena 20 anni e lui rispose immediatamente da campione. Nel 1981, infatti, il ragazzino di Rijsbergen, vinse il GP di Maastricht, quello di Heerenhoek, la Maastricht-Amby e, soprattutto, battendo Knetemann e Van der Poel, si laureò Campione olandese su strada. L'anno seguente, vinse dapprima l'aspro GP Kanton Aargau Gippingen in Svizzera e colse la sua prima grande classica: la Parigi-Bruxelles!
A quel punto, quando il ruolo di speranza si stava avviando a passi veloci verso la certezza, Jacques rallentò. Nel 1983, solo successi minori fra i quali un paio di tappe dell'Etoile de Besseges. Il 1984, invece, parve rilanciare in grande stile l'efficacia e la bellezza della sua pedalata, grazie a dieci vittorie, impreziosite dalla grande conquista dell'Amstel Gold Race. Anche al Tour de France non passò inosservato, vincendo davanti ad Hinault, la classifica dei "Traguardi Volanti", l'unico terreno sul quale, il grande bretone, fu lasciato libero, dalle costanti umiliazioni subite ad opera di Laurent Fignon. Ma anche l'ottimo '84 di Hanegraaf, non fu annunciatore di grande futuro, ed il bel atleta di Rijsbergen, nonostante la riconquista del Titolo olandese su strada nel 1985, s'avviò ad una buona carriera come spalla-gregario e nulla più. Fra i suoi successi degli ultimi anni, di nota solo la semiclassica olandese Veenendaal-Veenendaal colta nel 1992, un anno comunque amaro per Jacques. Durante il Giro di Svizzera, per una caduta sulla quale pesarono non poco fatalità e disorganizzazione, cadde pesantemente, fratturandosi in più parti del corpo. Pareva perso per il ciclismo, ma dopo un lungo periodo di riabilitazione, riprese a pedalare e tornò alle corse nel '93, in seno alla Telekom, cogliendo ancora qualche piazzamento. Ma la sua stagione agonistica era di fatto finita e, senza lasciare il club tedesco, iniziò a svolgere il ruolo di addetto alle pubbliche relazioni del team.
Nel 2000 divenne manager della Farm Frites; nel 2003 fu, nel medesimo ruolo, alla Bianchi di Jan Ullrich e, nel 2007, alla Unibet.com. In seguito è divenuto un apprezzato procuratore.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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