Roger Rondeaux, un padre del ciclocross

Nato a Mareuil-le-Port il15 aprile 1920, deceduto a La Rochelle il 24 gennaio 1999. Ciclocrossista e stradista. Prof dal 1947 al 1957 con 23 vittorie fra cross e strada.
Un padre del ciclocross a tutti gli effetti. Primo, per essere stato colui che più di tutti (anche di Robic) lo ha fatto cementare su orbite diverse da quelle della sperimentazione, alle quali era ancora relegato nell'immediato dopoguerra. Secondo, per essere stato capace di far capire a taluni scettici quanto il ciclocross non fosse una pratica in antitesi alla strada e non a caso i suoi migliori risultati sui non numerosi asfalti della sua epoca, li ha raggiunti quando era la stella del fuoristrada. Terzo, per aver contribuito in maniera notevole allo sviluppo di una tecnica nell'affrontare gli ostacoli di una gara di ciclocross. Rondeaux si dedicò a questa disciplina subito dopo la guerra, quando aveva già 25 anni. Fino a quel momento per motivi ovvi, il suo rapporto col pedale s'era dipanato su comunque rare esperienze amatoriali. Il ciclocross, con la sua promiscuità per categorie e licenze, gli consentì un più facile inserimento, e quella fu la vera causa scatenante della sua militanza. Si scoprì nel 1945, quando giunse 3° nel campionato nazionale di cross, dietro a Robic e Piot. L'anno successivo colse su strada un importante 3° posto nel Circuito del Mont Vantoux e nel cross si confermò figura di valore, giungendo 2° nel Criterium International: di fatto un mondiale della specialità senza essere codificato come tale. Nel '47, la sua consacrazione: vinse il primo dei suoi 7 Titoli nazionali di ciclocross (gli altri nel '48, '49, '51, '52, '53, '54) e finì 2° nel Criterium dietro Robic. Ma ormai era una stella e nel 1948 e nel '49 quel mondiale non ufficiale fu suo. Finalmente, nel 1950, l'UCI definì anche per il ciclo-cross i campionati mondiali che su disputarono a Parigi il 26 febbraio. Rondeaux inanellò un gran duello con Robic e la prova si chiuse allo sprint, dove a vincere fu "Testa di vetro". L'egemonia di Rondeaux era però alle porte e si concretizzò con 3 Titoli Mondiali nei tre anni successivi che potevano essere 4, se a Crenna, nel '54, non fosse caduto e non avesse rotto il telaio della bicicletta. Sulla soglia dei 35 anni, il vecchio sire, lasciò il testimone ad André Dufraisse e, di fatto, si ritirò. In tutti quegli anni però, aveva pure trovato il modo di emergere anche su strada, cogliendo vittorie soprattutto in Spagna, dove, nel '52, aveva vinto la Subida a Arantzazu e tre tappe della stessa. Rondeaux era davvero il prototipo di un ciclocrossista: agile, flessibile ed abile nel risalire in bicicletta su ogni tipo di terreno, o circuito di gara. Un grande.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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