Silvano Ciampi

Nato a Marasca San Marcelle Pistoiese (PI) il 22 febbraio 1932. Passista veloce. Alto m. 1,81 per kg. 77. Professionista dal 1957 al 1964, complessivamente ha ottenuto 18 vittorie. Dopo esser stato un ottimo dilettante dalla ruota veloce e non solo, quando passò professionista, nel 1958, con la fortissima Faema, fu autore di una stagione d'esordio eccellente. Così convincente ed esplosiva, da muovere confronti grandissimi e previsioni d'avvenire luminosissime nell'osservatorio e fra i tecnici. In quell'anno, infatti, vinse sette corse, fra le quali tre classiche italiane come il Giro del Piemonte, il Trofeo Matteotti e il Gran Premio Industria e Commercio. Per lui si spendevano accostamenti verso i grandi velocisti dell'epoca, ovvero i vari Van Looy, Van Steenbergen e Poblet, ma in realtà, Ciampi, era giunto a tanto, solo per le ragioni e le logiche della sopraggiunta maturità atletica: aveva già 25 anni compiuti e s'era forgiato nelle gare dilettantistiche che, a quei tempi, volendo viaggiare nella storia attraverso disamine semplicemente realistiche, erano perlomeno paragonabili al meglio della non certo brillante realtà professionistica odierna. Non a caso, dopo il debutto, paradossalmente si completò e si trasformò in un corridore più resistente, capace di emergere, anche se con ben altra intensità vittoriosa, su percorsi meno prevedibili per un velocista. Non a caso, nel '59, vinse una prova come il Giro dell'Appennino, che s'è sempre distinta per essere preclusa alle semplici ruote veloci. Parimenti, iniziò prima di tanti, anche la parabola discendente di carriera. In realtà, il suo fu un processo naturale, ben diverso dalle logiche che i medici santoni, così siamesi al doping ben anni luce più potente delle amfetamine, hanno propinato ed inculcato non solo negli atleti odierni, ma pure in chi, da tempo ormai, dovrebbe osservare senza farsi prendere per i fondelli dalle ragioni della chimica, degli istrioni in camice bianco e del di questi paravento chiamato scientificità. Silvano Ciampi non divenne un Van Steenbergen, ma un buon corridore, che fa piacere ricordare e che, come tanti di generazioni lontane, ci riporta ad un ciclismo più umano, vero e decisamente più bello di ciò che oggi si è "costretti" a digerire. Ed alla storia, per i palati fini, il gagliardo Silvano, non sta sconosciuto, anzi. Ha partecipato ad otto Giri d'Italia concludendone tre, col miglior piazzamento nel 1963, quando giunse 49°. Ha corso per Faema, Bianchi, Philco e Springoil.
Tutte le sue vittorie. 1957: Giro del Piemonte;Trofeo Matteotti; Gran Premio Industria e Commercio Prato; tappa di Ragusa al Giro di Sicilia; Circuito di Vighizzolo; GP Pontedera (Prova Trofeo UVI); Gran Premio Lari; Circuito Busto Arsizio. 1958: tappa di Chiavari al Giro d'Italia. 1959: Giro dell'Appannino; Giro di Romagna; Giro del Piemonte. 1960: Trofeo Longines (cronosquadre). 1961: tappa di Firenze al Giro d'Italia; tappa di Foggia al Gran Premio Ciclomotoristico; tappa di Castellammare di Stabia alGran Premio Ciclomotoristico. 1962: Giro di Campania. 1963: tappa di Ginevra al Giro di Romandia. I suoi migliori piazzamenti. 1957: 2° nella Coppa Bernocchi. 1958: 3° nel Giro di Calabria. 1959: 2° nel Trofeo Matteotti. 1961: 2° nel Trofeo Fenaroli; 3°nella tappa di Mondovì alla Mentone-Roma. 1962: 3° nel Trofeo Matteotti. 1963: 2° nella tappa di Asti al Giro d'Italia; 2° nel Giro dell'Emilia; 3° nel Giro del Lazio.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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