Victor Fontan

Nato a Pau il 18 giugno 1892, deceduto a Saint Vincent (Francia - Regione Aquitania) il 2 gennaio 1982. Scalatore. Indipendente dal 1913 al '14 e, come professionista, dal 1923 al '30, con 26 vittorie.
Una bellissima figura del ciclismo francese dall'ultimo lustro degli anni '20, dalla storia particolare. Un atleta che aveva i mezzi per divenire un grande del ciclismo fra le due guerre, ma un fatto sfortunato ne limitò il palmares. Ingredienti che han fatto di Fontan, un corridore affascinante per gli storici. Egli aveva nella salita il suo pezzo forte dimostrato, ma che, all'occorrenza, sapeva cavarsela dappertutto, anche se, come si vedrà, non cercò mai di evidenziarsi più di tanto. Fontan amava la sua terra, ai margini di quei Pirenei che per lui erano poesia, ed era addirittura siamese al suo paesino di Nay, dove la sua famiglia s'era trasferita quando era poco più che in fasce. Per tutte queste immanenze, preferì a lungo la sua regione e le gare in essa proposte, come il terreno per eccellenza su cui esibirsi. Ebbe una carriera molto lunga, per tre quarti da corridore regionale e, poi, finalmente, come icona di livello nazionale ed internazionale. Dopo aver vinto da indipendente, nel 1913, la Tolosa-Bordeaux, dobbiamo aspettare il 1923, quand'era già 31enne, per rivederlo alla ribalta e riscontrare una sua minima disponibilità ad uscire dal sud ovest della Francia. In quel lasso, guerra a parte, fece incetta di gare regionali di cui s'è persa memoria. Il nuovo e definitivo corso della carriera di Fontan, evidenziò come maggiori successi: il Tour de Correze, il Tour du Sud-Ouest e Vuelta a Guipuzcoa nel '23, la Bordeaux-Angouleme e il Giro di Catalogna nel '26, il Circuit du Midi, il Giro dei Paesi Baschi (dove irrise Leducq e Frantz, ovvero due "mostri sacri") e, nuovamente, il "Catalogna" nel '27, le tappe del Tour de France, la Les Sables d'Olonne-Bordeaux e il tappone pirenaico Hendaye-Luchon nel '28 e, ancora, il Tour de Correze nel '30. Incredibile e sfortunato il suo rapporto col Tour de France, affrontato 4 volte: nel '24, quando aveva già 32 anni, si ritirò; nel '28, dove, 36enne, vinse le citate tappe chiudendo 7°, e nel '29 e '30, senza portarli a termine, ma con andamenti potremmo dire opposti. Nel '29, infatti, era uno dei favoriti e dimostrò di poterlo vincere. Conquistò la Maglia Gialla a Bordeaux in coabitazione con Franz e Leducq (l'unica volta in cui vi furono tre "Gialle"), e la riconquistò, stavolta in solitudine, due giorni dopo, nella Bayonne-Luchon, il tappone pirenaico che lo vide primo sul Tourmalete e 2° di tappa dietro Cardona. Il giorno dopo però, nella Luchon-Perpignan, il dramma. Ruppe la forcella e, come da regolamento dell'epoca, fu costretto a ripararla da solo. Disperato, con la bici in spalla, camminò per ore un fabbro ove poter saldarla, ma non lo trovò e con la morte nel cuore abbandonò la corsa. L'accaduto spinse Desgrange a modificare l'assurdo regolamento nel '30. Stagione che fu pure l'ultima di Fontan.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
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