Bartolomeo Aimo

Nato il 25 settembre 1889 a Carignano (TO), deceduto a Torino l'11 dicembre 1970. Professionista dal 1919 al 1930 con 14 vittorie all'attivo.
Aimo, dalla storia originale che lo ha eletto gran corridore, poteva essere un campione di prima grandezza, se solo avesse avuto dalla sua un po' di fortuna, ed un approccio agonistico congruo ad un atleta. Ventenne, emigrò in Argentina, vi restò oltre un lustro e solo nel 1916, provò a correre da dilettante. Tornò in Italia per prestare servizio militare durante la Grande Guerra, nei reparti del Genio. Nel 1919, a 30 anni, passò prof alla Ganna. Nonostante l'inesperienza, si evidenziò gran scalatore e vinse persino una corsa, la Napoli-Potenza. Nel '20 colse bei piazzamenti ed i successi in due tappe del Giro dei Tre Mari. L'anno successivo si consacrò: finì 3° al Giro d'Italia e vinse il Giro delle Alpi Apuane. Nel '22 si migliorò ancora: trionfò nelle frazioni di Napoli e Torino e chiuse il Giro 2°, dietro a Brunero. Aprì la stagione del '23 col successo nel Giro del Piemonte e nella grande corsa della Gazzetta dello Sport, conquistò la tappa di Genova salendo ancora sul podio, 3°. A 35 anni, nel '24, partì fortissimo al Giro, vincendo la prima frazione con 10' sul secondo, ma fu presto costretto al ritiro, quando era in testa alla classifica. Provò però il fascino del Tour de France, la corsa che tanto amava, passando primo sul mitico Col du Galibier e chiedendo 4° a Parigi. Nell'anno vinse il Giro di Torino e finì 3° nella Parigi Tours. Pur vecchietto, spostò armi e bagagli in Francia, accasandosi all'Alcyon e nella Grande Boucke del '25 vinse la tappa di Briancon, dopo essere passato solo su Vars e Izoard. Si ripeté l'anno dopo, vincendo la medesima frazione nello stesso modo e chiudendo ancora 3° a Parigi. A 38 anni iniziò il declino, ma fu ancora capace, nel '28, di finire 3° il Giro d'Italia. Anche suo fratello minore, Pietro, è stato un corridore professionista.
Articolo inviato da: Maurizio Ricci (Morris)
©2002-2023 Museo del Ciclismo Associazione Culturale ONLUS - C.F.94259220484 - info@museociclismo.it - Tutti i diritti riservati

I dati inseriti in archivio sono il risultato di una ricerca bibliografica e storiografica di Paolo Mannini (curatore dell'Archivio). Le fonti utilizzate sono svariate (giornali, libri, enciclopedie, siti internet, archivi digitali e frequentazioni sui vari Forum inerenti il ciclismo). Chiunque desideri contribuire alla raccolta dei dati, aggiunta di materiale da pubblicare o alla correzione di errori può farlo mettendosi in contatto con Paolo Mannini o con la Redazione.

Preferenze Cookies - Privacy Policy