12 ottobre 2014 - G.P. Beghelli

Il percorso del G.P. Beghelli 2014 non cambia rispetto agli ultimi anni con Monteveglio sede di partenza e arrivo di questa 18esima edizione. 
Saranno poi due i giri iniziali del circuito del Gessiere tra Calstevetro e Ca' di Sola che i corridori dovranno affrontare nelle fasi iniziali. Un circuito che potrebbe proporre qualche attacco da lontano, in vista di un gran finale con le dieci tornate del circuito di Zappolino (12,3 chilometri) che per tre volte metterà sul piatto anche un GPM abbastanza impegnativo.
Pronti, via e vanno in fuga Valerio Conti (Lampre - Merida), Moreno Giampaolo (Vega - Hotsand), Antonio Nibali (Marchio - Emisfero), Fabio Gadda (Team Idea) e Luca Chirico (MgKVis - Wilier). Il gruppo non concede loro molto spazio e li va a riprendere poco dopo. In contropiede partono subito Fabio Duarte (Colombia), Kirill Podznyakov (RusVelo) e Ricardo Pichetta (Team Idea) che riescono ad ottenere il via libera. Su di loro prova a riportarsi anche Luca Taschin (Nankang - Fondriest), ma dopo qualche chilometro di vano inseguimento decide di rialzarsi.
Nella prima parte di corsa il terzetto al comando arriva a guadagnare fino a 6'35" al chilometro 37, ma in gruppo controlla la Bardiani - CSF che impone un'andatura regolare, trovando l'aiuto anche di qualche uomo della Androni - Venezuela. All'ingresso nel circuito finale i fuggitivi hanno ancora un margine rassicurante ma, nel corso del terzo giro, il gruppo aumenta il ritmo e il vantaggio inizia a scemare inesorabilmente. 
A cinque giri dalla conclusione, con il distacco ridotto a poco più di tre minuti, sullo Zappolino prova ad allungare Marco Minnaard (Wanty - Groupe Gobert), probabilmente per portare via un gruppetto. Nessuno però si muove sulla ruota del belga che così decide di rialzarsi subito dopo la discesa. Nella tornata successiva niente da segnalare, con il gruppo sempre tirato da Stefano Pirazzi (Bardiani - CSF) e Marcin Mrozek (Androni-Venezuela). La corsa esplode così a tre giri dalla conclusione, con i fuggitivi ormai privati quasi del tutto del loro vantaggio dal forcing della Neri - Alé. A questo punto ad attaccare sono Moreno Moser (Cannondale), Mauro Finetto (Neri - ALE') e Manuel Belletti (Androni - Venezuela), che rapidamente si riportano sugli attaccanti della prima ora resistendo al ritorno di David Arroyo (Caja Rural - RGA) e Francesco Manuel Bongiorno (Bardiani - CSF), che vengono invece ripresi da un gruppo che si spezza in due tronconi poco prima del penultimo passaggio sulla linea del traguardo. Composto da circa venti unità, il primo troncone passa a soli venti secondi dai sei al comando, ma non trova l'accordo e viene rapidamente ripreso dal resto del gruppo, che era transitato con 50 secondi. Nel successivo passaggio sullo Zappolino in testa rimangono solo i tre contrattaccanti, che si sbarazzano facilmente degli attaccanti della prima ora non appena la strada torna a salire. Tirato da CCC Polsat, Bardiani - CSF e RusVelo, il gruppo aumenta fortemente l'andatura, ma non abbastanza per Valerio Conti (Lampre-Merida) e Davide Villella (Cannondale), che provano a lanciarsi all'inseguimento, imitati poco dopo da Kevin Seeldrayers (Wanty-Groupe Gobert) e Angel Madrazo (Caja Rural - RGA). Appena la strada finisce di salire, il gruppo si riporta sotto con forza, riducendo notevolmente il distacco anche dai primi tre, che transitano al suono della campana con un margine ormai ridotto a meno di trenta secondi.
La pianura successiva è fatale per i battistrada, visto che prima di arrivare alla salita il gruppo riesce a chiudere. Sull'ultima ascesa ci prova nuovamente Madrazo, accompagnato da Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale). A fare buona guardia è tuttavia Davide Formolo (Cannondale), che riporta il gruppo sotto proprio al momento dello scollinamento e conduce il gruppo compatto sino al termine della discesa. Iniziata la pianura, a cinque chilometri dalla conclusione ci provano Sergey Lagutin (Rusvelo) e Manuele Mori (Lampre - Merida), ripresi a loro volta a 2500 metri dalla linea d'arrivo. Neanche il tempo di rifiatare che si muovono Valerio Conti (Lampre - Merida), Kristijan Koren (Cannondale) e Ilnur Zakarin (RusVelo). Guadagnato qualche metro iniziale, i tre stringono i denti e se la giocano fino alla fine, beffando così un gruppo che sembrava destinato a riprenderli da un momento all'altro. E tra loro il più lesto di tutti è il giovane neoprofessionista romano, al primo trionfo da professionista, che si aggiudica l'ultima corsa del calendario italiano regolando nell'ordine Kristian Koren (Cannondale) e Ilnur Zakarin (RusVelo). Il gruppo è poi regolato da Rafael Andriato (Neri-Alé) su Andrea Pasqualon (Area Zero - D'Amico).
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