1 ottobre 2014 - Milano-Torino

Archiviati i Campionati del Mondo in terra di Spagna, si torna a correre in Italia con la Milano-Torino, la più antica delle classiche italiane, la cui prima edizione risale al lontano 1876. La corsa, riportata in vita nel 2012 dalla AC Arona, dopo una pausa di quattro anni per motivi economici, conferma il percorso degli ultimi due anni con partenza da Settimo Milanese e arrivo sulla collina di Superga, in prossimità della Basilica omonima.
Scorrendo l'Albo d'Oro della competizione giunta alla sua 95ª edizione balzano all'occhio i cinque successi di Costante Girandengo, recordman di vittorie, e tra i tanti campioni che si sono aggiudicati la classica troviamo Fiorenzo Magni, Vito Taccone, l'olimpionico Marino Vigna, Gianni Motta, Franco Bitossi per arrivare fino ai successi più recenti di Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Gianni Bugno, Laurent Jalabert e Michele Bartoli. Nelle ultime due edizioni si sono imposti Alberto Contador e Diego Ulissi.
Grazie alla favorevole collocazione nel calendario UCI e all'ennesimo annullamento del Gran Piemonte, il lotto dei partenti sarà anche quest'anno di primissimo livello grazie alla presenza di ben dieci squadre WorldTour, nove Professional e cinque Continental tutte italiane.
Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), alla prima apparizione dopo la Vuelta, parte con i favori del pronostico, anche se sarà da verificare la sua condizione di forma, ed il dorsale numero 1 sulla schiena. La concorrenza sarà agguerrita soprattutto da parte di Fabio Aru (Astana) e del duo formato da Joaquim Rodriguez e Dani Moreno (Katusha). Da tenere d'occhio anche molti corridori usciti in bene dal mondiale spagnolo.
Si partirà dunque da Settimo Milanese con un primo tratto pianeggiante di circa quaranta chilometri fino a Novara, dove inizierà un tratto collinare di una ventina di chilometri. Il gruppo proseguirà per un lungo tratto pianeggiante fino alla salita finale della Basilica di Superga, i cui cinque chilometri al 10%, con punte del 18%, i corridori dovranno affrontare due volte. Indubbiamente un traguardo spettacolare, adattissimo ai corridori esplosivi e ai grimpeur, che non lascerà nessuna speranza a chi è fuori forma.
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